Fare trekking lungo gli antichi percorsi dei minatori, tra alte pareti calcaree a picco sul mare, dove un tempo le navi attendevano il carico dei minerali, è come passeggiare in un museo a cielo aperto. Un ambiente unico in cui ripercorrere 8 mila anni di storia delle Miniere in Sardegna. Un arco di tempo che ha visto diversi popoli alla ricerca di minerali e lasciato le tracce di affascinanti culture.
L’intera isola sarda costituisce il Parco Geominerario della Sardegna patrimonio dell’UNESCO con un interesse internazionale che cresce di anno in anno.
L’attività delle miniere in Sardegna ha modificato il paesaggio, creando un’ambiente che accompagna il visitatore tra villaggi minerari e splendide testimonianze di archeologia industriale a contatto con la magnifica natura sarda.
I suggestivi villaggi minerari in Sardegna in cui vivevano gli operai, pozzi di estrazione, migliaia di chilometri di gallerie, impianti industriali, ferrovie, sono i preziosi archivi della memoria di generazioni di minatori vissero e morirono in questa terra.
Non solo opere dell’uomo ma anche luoghi in cui la grandiosità della natura rapisce il visitatore. Splendide falesie e faraglioni calcarei a picco sul mare intervallano infinite desertiche distese di sabbia color oro, mentre selvagge foreste con una grande varietà di specie animali contrastano l’impareggiabile cornice azzurra del mare cristallino della Sardegna.
E’ sopratutto nell’Iglesiente che si incontrano i resti del passato glorioso delle miniere Sarde, che ha animato il sud-ovest della Sardegna. Dalla miniera Malfidano e Planu Sartu, con la galleria Henry, di Buggerru a quelle di Masua e Nebida nel territorio di Iglesias, da quelle di Fluminimaggiore e Domusnovas, fino ai Comuni di Arbus e Guspini con i resti dei villaggi di Ingurtosu, Piscinas, Nuracauli e Montevecchio.
La storia mineraria della Sardegna è a Sud Ovest.
IGLESIAS – MASUA – PORTO FLAVIA
Fu una vera e propria rivoluzione: un porto sospeso con un pontile a sbalzo a metà di una parete rocciosa. La piccola torre di Porto Flavia a picco sul mare è il terminale di una lunghissima galleria che attraversa la montagna, con binari a scartamento ridotto, silos e cunicoli tramite i quali i minerali, in passato, erano caricati sulle navi protette dal maestrale dal suggestivo faraglione Pan di Zucchero.
IGLESIAS – NEBIDA – LAVERIA LAMARMORA
Nella sua visita, a cui si accede da un belvedere che spazia verso il mare e l’orizzonte, potrai combinare la conoscenza di suggestivi e rivoluzionari resti di archeologia mineraria al panorama mozzafiato sulla costa del Sulcis. La Laveria La Marmora è un antico edificio a picco sul mare e per raggiungerla si devono affrontare centinaia di gradini che corrono sul ripido versante. Dal villaggio di Nebida è possibile godere di una straordinaria vista panoramica sulle spiagge di Fontanamare, Plagemesu e Porto Paglia, con l’antica tonnara.
IGLESIAS – SA MACCHINA BECCIA
Un po’ fabbrica e un po’ castello merlato, Sa Macchina Beccia è un luogo fuori dal tempo delle miniere in Sardegna, unica per la sua architettura.
Il Pozzo Santa Barbara, noto come Sa Macchina Beccia, venne costruito nel 1870. E’ così chiamata perché all’interno era installata una grossa macchina a vapore che serviva per sollevare il minerale estratto dal sottosuolo, soprattutto galena argentifera. Abbandonato nel 1940, appare imponente arrivando dopo pochi minuti a piedi dal vicino villaggio minerario Asproni, presidio delle miniere di San Giorgio e di Seddas Moddizis.
IGLESIAS – VILLAGGIO ASPRONI E SEDDAS MODDIZIS
Se il vostro obiettivo sono le miniere abbandonate e i villaggi fantasma, siete nel posto giusto. Questa è una delle più belle miniere da visitare in Sardegna.
A pochi chilometri dalla miniera di Seddas Moddizis si trovava questo nucleo abitativo, denominato villaggio Asproni, dal nome del suo fondatore, l’ingegner Giorgio Asproni. Si tratta di uno dei paesi fantasma più belli e affascinanti di tutta la Sardegna. Nonostante sia isolato, è però semplice da raggiungere, ed è costituito da alcune case, lo spaccio, la chiesa dedicata a San Giorgio, gli uffici della Direzione, la villa dell’Ingegnere, la scuola e altri piccoli edifici.
A Seddas Moddizis, che nei primi decenni del novecento dava lavoro a oltre 200 operai, si trova invece la Laveria voluta da Asproni per il trattamento della Calamina, da cui si estraeva lo zinco.
Curiosità: questo paese ha anche un suo fantasma. Infatti, secondo alcuni racconti popolari, qui appare lo spettro del Cavalier Toro, personaggio importante del vicino comune di Gonnesa nei primi del Novecento, che vagherebbe la notte, decapitato, sul suo cavallo.
GONNESA – VILLAGGIO NORMAN
Ex villaggio minerario, in quanto abitato ancora oggi, costituisce uno degli angoli più suggestivi del Sulcis-Iglesiente. Essendo costruito sul costone del monte San Giovanni, tra pini, palme e macchia mediterranea, è una meta ideale per una gita. Qui abitavano i dipendenti dell’antica miniera di San Giovanni, già conosciuta in epoca romana. La miniera argentifera rimase in attività fino agli anni ’80 del Novecento. Oggi vi abitano una settantina di persone, tra nuove abitazioni e i ruderi che ricordano il passato minerario.
ARBUS – MINIERA DI NURACAULI e LAVERIA BRASSEY
La Laveria venne inaugurata il 17 ottobre del 1900 da Lord Brassey in persona ed era modernissima e sopratutto all’avanguardia per quei tempi. Qui erano trattate centinaia di tonnellate di roccia per ricavarne piombo e zinco. Smantellata negli anni Settanta del Novecento resiste ancora alla macchia mediterranea che cerca di impossessarsene e aspetta al tramonto i turisti di ritorno dal mare della Costa Verde e dalle dune di Piscinas.
ARBUS – MINIERA MONTEVECCHIO – VILLAGGIO RIGHI
Il villaggio Righi venne costruito sul pendio di levante della miniera di Montevecchio, sferzato dai venti che superano l’imponente monte Arcuentu. Era costituito da una decina di costruzioni che ospitavano gli appartamenti degli operai della miniera di Montevecchio e delle loro famiglie.
Il villaggio Righi oggi è attraversato dalla strada che da Arbus conduce a Montevecchio, percorsa da appassionati di ciclismo e mountain bike. La vicina Costa Verde con le sue spiagge e dune sabbiose, insieme alle montagne e ripide colline attraversate da numerosi percorsi trekking, fanno dell’Arburese una meta apprezzata per escursioni in Sardegna, tra resti minerari e natura incontaminata.
In questo tour tra miniere abbandonate in Sardegna e resti di villaggi minerari, sarai colpito dai resti di archeologia industriale. Oggi attrazione turistica, un tempo centro dell’epopea mineraria.
Una delle più belle escursioni in Sardegna, tra antichi camminamenti minerari e la splendida costa occidentale è l’escursione 24 Ore Costa delle miniere. Potrai vivere intense emozioni in un Trekking di grande livello con Lino Cianciotto. Scopri di più in questa pagina!
A pochi chilometri da Fluminimaggiore questa grotta è rinomata per la sua bellezza naturalistica, l'importanza archeologica e l'interesse speleologico. Una cavità sorprendente di origine carsica che riposa nel sottosuolo dell’Iglesiente.
Un luogo lontano da tutto, incontaminato e suggestivo nel territorio Arburese. Capo Pecora è una striscia di granito rosa che si protende nel mare azzurro situato all'estremo della Costa Verde.
È stata una delle miniere più grandi e produttive della Sardegna. Oggi è un villaggio minerario fantasma vicino alla costa verde e alle meravigliose dune di Piscinas alte fino a 60 metri.